domenica 18 gennaio 2009

Dal 1970 infermieri e medici falsi negli ospedali Romani

di Francesco Viviano

Negli ospedali e nelle Asl romane ci sono decine e decine di infermieri che da anni "assistono" ammalati e lavorano anche nelle sale operatorie. Sono sparsi alla Cattolica, al Fatebenefratelli, all´Accademia Teatina delle Scienze, al Sacro Cuore, all´Asl di Frascati. Ufficialmente sono tutti infermieri, tutti professionali, ma con diplomi tutti falsi prodotti in una "fabbrica" di Cosenza e distribuiti in tutta Italia, soprattutto nel sud Italia e a Roma. Il prezzo del falso diploma variava dagli 8 ai 10 mila euro.
La truffa e i falsi infermieri sono stati scoperti dai Nas, al comando del colonnello Ernesto Di Gregorio che con i suoi uomini ha "radiografato" - è il caso di dirlo - migliaia e migliaia di diplomi per infermieri falsi a partire dal 1975 fino all´altro ieri. E così settantaquattro persone sono state arrestate, un altro centinaio sono indagate e altri ancora potrebbero presto finire nei guai. I protagonisti di questa vicenda, sono un vero infermiere (almeno così pare) che lavora a Cosenza, Damiano Taraso e altri componenti della sua famiglia e della sua parentela (tutti infermieri naturalmente qualcuno anche capo sala) e il direttore della segreteria didattica della Cattolica, Antonio Pongetti, specializzato nel rilasciare test di ammissione per l´ingresso alla facoltà di Scienze infermieristiche dell´Università. Entrambi sono finiti in carcere. Pongetti non si limitava soltanto a farsi pagare i test di ammissione ma, spesso, chiedeva anche prestazioni sessuali. Una studentessa però lo ha letteralmente mandato a quel paese, quando Pongetti, insistendo in maniera ossessiva, riceve dalla ragazza un sms: «Non ti voglio vedere più, se sarò capace tenterò di passare i test con le mie sole forze e tu vaffa...».
La ragazza e altri aspiranti infermieri spesso venivano accompagnati da Damiano Taraso all´interno degli ospedali e delle università romane e li presentava anche a presunti professori o medici che avrebbero agevolato il loro ingresso nel mondo del lavoro e le loro future carriere.
I carabinieri del Nas hanno scoperto la compravendita dei diplomi di falsi infermieri in seguito a una denuncia presentata nel 2007 dal collegio degli infermieri di Cosenza che aveva fatto delle indagini dopo che un medico di "Villa Torano" si era accorto che tra i suoi collaboratori c´erano degli infermieri "professionali" ma del tutto impreparati. Per centinaia di falsi infermieri, soprattutto quelli entrati negli anni ?70, i reati sono già prescritti. Ma le amministrazioni sanitarie possono ancora prendere provvedimenti.
L´inchiesta dei carabinieri è tutt´altro che conclusa, si sta ancora indagando per verificare casi di favoreggiamento da parte di medici o capi sala che, pur al corrente di quanto accadeva, non avrebbero preso provvedimenti. Ma adesso sono in molti a rischiare: il gip di Cosenza ha infatti disposto sequestri preventivi dei patrimoni dei falsi infermieri che, se processati e condannati, dovranno rimborsare migliaia di euro per gli stipendi incassati in tutti questi anni.

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