lunedì 24 febbraio 2014

2016, fine della democrazia: il privilegio sarà legge

Riporto qui un articolo inquietante (http://www.informarexresistere.fr/2014/02/21/2016-fine-della-democrazia-il-privilegio-sara-legge/):

Si chiama Ttip, Trattato Transatlantico, e se va in porto siamo rovinati. A decidere su tutto – lavoro, salute, cibo, energia, sicurezza – non saranno più gli Stati, ma direttamente le multinazionali. I loro super-consulenti, attraverso lobby onnipotenti come Business Europe e Trans-Atlantic Business Dialogue, in questi mesi stanno dettando le loro condizioni alle autorità di Bruxelles e di Washington, che nel giro di due anni contano di trasformarle in legge. A quel punto, la democrazia come la conosciamo sarà tecnicamente finita: nessuna autorità statale, infatti, oserà più opporsi ai diktat di questa o quella corporation, perché la semplice accusa di  aver causato “mancati profitti” esporrà lo Stato nazionale – governo, magistratura – al rischio di pagare sanzioni salatissime. Già oggi, vari Stati hanno dovuto versare 400 milioni di dollari alle multinazionali. La loro “colpa”? Aver vietato prodotti tossici e introdotto normative a tutela dell’acqua, del suolo e delle foreste. E le richieste di danni raggiungono già i 14 miliardi di dollari. La novità: quello che oggi è un incubo, domani sarà legge.
David RockefellerSe sarà approvato il Trattato Transatlatico, avverte Lori Wallach su “Le Monde Diplomatique”, niente fermerà più l’appetito privatizzatore dei “padroni dell’universo”, specie nei settori di maggior interesse strategico: brevetti medici e fonti fossili di energia. Un sogno, a quel punto, concepire politiche di lotta all’inquinamento e per la protezione del clima terrestre. Il Ttip «aggraverebbe ulteriormente il peso di questa estorsione legalizzata», che giù oggi ricatta molti Stati, dal Canada alla Germania. Il grande business lavora per eliminare le leggi statali per far posto a quella degli affari. Attualmente, negli Usa sono presenti 3.300 aziende europee con 24.000 filiali. Ognuna di esse, dice Wallach, «può ritenere di avere buone ragioni per chiedere, un giorno o l’altro, riparazione per un “pregiudizio commerciale”». Peggio ancora per gli europei: sono addirittura 14.400 le compagnie statunitensi dislocate nell’Unione Europea, con una rete di 50.800 filiali. «In totale, sono 75.000 le società che potrebbero gettarsi nella caccia ai tesori pubblici».
TtipL’aspetto più inquietante del “cantiere” del Trattato, un dispositivo destinato – se approvato – a sconvolgere la vita democratica di tutto l’Occidente – è la sua massima segretezza: la stampa è stata espressamente invitata a starsene alla larga. Si tratta di un ordinamento decisamente eversivo: il grande business si prepara ad emanare i propri diktat non più di nascosto, attraverso le lobby e politici compiacenti del Congresso e della Commissione Europea, ma ormai alla luce del sole, trasformando addirittura in legge il privilegio di una minoranza, contro la stragrande maggioranza della popolazione. L’autonomia istituzionale dello Stato? Completamente aggirata, disabilitata, in ogni settore: dalla protezione dell’ambiente a quello sanitario, dalle pensioni alla finanza, dai contratti di lavoro alla gestione dei beni comuni primari,come l’acqua potabile. Si avvicina la “grande privatizzazione definitiva” del mondo occidentale.
Sicurezza degli alimenti, norme sulla tossicità, assicurazione sanitaria, prezzo dei medicinali. E ancora: libertà del web, protezione della privacy, cultura e diritti d’autore, risorse naturali, formazione professionale, strutture pubbliche, immigrazione. «Non c’è una sfera di interesse generale che non passerà sotto le forche caudine del libero scambio istituzionalizzato», scrive Lori Wallach. Rispetto al Trattato Transatlantico, le condizioni-capestro oggi imposte dal Wto sono considerate “soft”. A decidere su tutto saranno tribunali speciali, formati da avvocati d’affari che si baseranno sulle “leggi” della Banca Mondiale. Fine dellademocrazia: «L’azione politica degli eletti si limiterà a negoziare presso le aziende o i loro mandatari locali le briciole di sovranità che questi vorranno concedere loro». Neppure la fantasia di Orwell era arrivata a tanto. Eppure, è esattamente l’incubo che ci sta aspettando, se nessuno lo fermerà. Ed è inutile farsi illusioni: per ora, del “mostro” non parla nessuno. Non una parola, ovviamente, dalle comparse della politica, e neppure da giornali e televisioni. La grande minaccia si sta avvicinando indisturbata, all’insaputa di tutti.

NOTA: Il grosso dell'accordo TIP è venuto fuori solo grazie a wikileaks, se qualcuno avesse ancora dei dubbi dell'importanza di siti come quello.

martedì 28 gennaio 2014

La giustizia italiana è morta

Oggi leggo che l’ex-ministro Claudio Scajola è stato giudicato non colpevole per corruzione. Meravigliato, ma confidente nella giustizia italiana ho cercato di capire cosa fosse successo.
Questo è quello che ho capito:
  • il Sig. Scajola ha comprato nel 2004 una casa in nero. Perchè nell'atto notarile dichiara meno della metà del valore dell'immobile. Paga verso i vecchi proprietari 1,7 milioni di euro, ma ne dichiara al fisco solo 0,6 milioni. E già qui il cittadino italiano dovrebbe arrabbiarsi, perchè si tratta di evasione fiscale, credo.
  • In realtà il Sig. Scajola tira fuori di tasca sua solo 0.85 milioni di euro, la parte rimanente gliela paga il Sig. Anemone, secondo l'accusa come tangente. (quasi un milione di euro)

Il Sig. Anemone ha società che vincono gare di appalto statali per 300 milioni di euro, quindi regalare 1 milione come tangente di ringraziamento non sembra strano all'accusa. Il problema è che l'accusa non riesce a dimostrare il nesso fra Scajola e le gare di appalto. Una cifra così alta non è certo un regalo, come un orologio o un panettone. Stiamo parlando di una cifra che è più di quello che guadagna un operaio in tutta la sua vita. Perchè regalare un milione di euro?
Nel dubbio l'accusa ipotizza un finanziamento illecito.
Grazie alla prescrizione se passano 10 anni dal reato, non si può essere puniti; quindi oggi per il Sig. Anemone, accusato di corruzione, il processo decade.
Il Sig. Scajola dimostra che quella casa è per uso personale, non per il partito, quindi non può essere vista come finanziamento illecito. Il Sig. Anemone gli ha fatto solo un misterioso regalo.
Il giudice Eleonora Santolini dà ragione a Scajola sancendo definitivamente la morte della giustizia in Italia, sbaglio?

giovedì 16 gennaio 2014

Il movimento 5 stelle è impazzito

Il partito movimento 5 stelle è impazzito. Nonostante fosse cominciato come un movimento popolare dal basso, costituito solo da cittadini onesti e volenterosi, ha cominciato a franare immediatamente sotto i duri colpi del suo ideatore: Beppe Grillo.
L'idea di Grillo era e rimane geniale: utilizzare le tecnologia per azzerare le distanze fra i partiti e i propri elettori.
Tutto ha inizialmente funzionato bene, anzi troppo bene. Il movimento 5 stelle è diventato il primo partito d'Italia, ogni giovane italiano si è ritrovato negli ideali di questo movimento. Sfortunatamente Beppe Grillo, invece di lasciare evolvere la sua creatura da sola, ha voluto comandarla.
Il Sig. Grillo, a mio modesto parere, doveva limitarsi a criticare le scelte che riteneva sbagliate del movimento; invece ha mantenuto il pugno duro, ha mantenuto il comando, ha minacciato di espellere dal movimento chi non la pensava come lui.
E ora ha segnato la fine del suo movimento, questo suo partito comincia a promuovere proposte di legge che non c'entrano nulla col programma elettorale: clandestinità, liberalizzazione delle droghe...
Sembra di sentire i proclami dei vecchi partiti quando non sanno che dire agli elettori.
Riporto un post di Lucio P. Jesi, un elettore del movimento 5 stelle ormai sfiduciato:

REFERENDUM SUL REATO DI CLANDESTINITÀ, LEGGE SULLA CANNABIS: il M5S è ormai affetto da parlamentarite acuta.
Vi ricordate ancora perché vi abbiamo eletti nostri portavoce? Li ricordate i 20 PUNTI DEL PROGRAMMA?
Il M5S deve solo cercare di applicare questi e NON DEVE PRESENTARE NESSUN ALTRO DISEGNO DI LEGGE ED ASTENERSI SU QUALSIASI VOTAZIONE non attinente alle tematiche presenti sul programma.
VERGOGNATEVI! LA GENTE È SENZA LAVORO, SENZA CASA, IN MEZZO ALLA STRADA, DORME IN AUTO, SI SUICIDA, IMPAZZISCE DAL DOLORE e voi perdete tempo in questi specchietti per le allodole tipiche del parassitismo parolaio e nullafacente della casta!
Vi abbiamo eletti per fare subito il REDDITO DI CITTADINANZA: occupatevi solo di questo e lasciate stare tutto il resto!
Vi abbiamo eletti per ANNIENTARE LA CASTA, ELIMINARE QUALSIASI FINANZAIMENTO PUBBLICO AI PARTITI E MANDARE IN GALERA UNA INTERA CLASSE POLITICA CORROTTA: occupatevi solo di questo e lasciate stare tutto il resto!
Dovete bloccare in ogni modo tutte le spese che servono per foraggiare una pletora di politici, amministratori e la criminalità organizzata: bloccare gli F35, la TAV, ELIMINARE LE PROVINCE, ABOLIRE EQUITALIA, FARE UNA LEGGE ANTICORRUZIONE e SUL CONFLITTO DI INTERESSI, LASCIARE UNA SOLA RETE TELEVISIVA, RIPRISTINARE I FONDI TAGLIATI ALLA SANITÀ E ALLA SCUOLA: occupatevi solo di questo e lasciate stare tutto il resto!
O vi rimettete in carreggiata oppure vedrete alle elezioni europee che batosta che prenderemo!
Lucio P., Jesi
Per chi ha memoria corta, ecco i punti del programma elettorale del movimento 5 stelle:
  1. Reddito di cittadinanza
  2. Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa
  3. Legge anticorruzione
  4. Informatizzazione e semplificazione dello Stato
  5. Abolizione dei contributi pubblici ai partiti
  6. Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni
  7. Referendum propositivo e senza quorum
  8. Referendum sulla permanenza nell’euro
  9. Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
  10. Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
  11. Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato
  12. Massimo di due mandati elettivi
  13. Legge sul conflitto di interessi
  14. Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
  15. Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
  16. Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
  17. Abolizione dell’IMU sulla prima casa
  18. Non pignorabilità della prima casa
  19. Eliminazione delle province
  20. Abolizione di Equitalia