domenica 21 dicembre 2008

Prova la censura cinese

Un add-on di Firefox per proiettarsi oltre la Grande Muraglia Digitale, per sperimentare i filtri imposti alla navigazione da Pechino e dai servizi web che si piegano alle richieste delle autorità della Repubblica Popolare. Basta un'installazione per ottenere un indirizzo IP cinese e iniziare il percorso ad ostacoli.

L'indirizzo IPL'add-on, China Channel, è stato sviluppato da Aram Bartholl, Evan Roth e Tobias Leingruber: analogamente a quanto proposto da altri difensori dei diritti civili, l'obiettivo dei tre sviluppatori è quello di fornire ai cittadini della rete cinese degli strumenti per partecipare alla società civile connessa e per esercitare la libertà di espressione e la libertà di informarsi attingendo a risorse inaccessibili in Cina. Il primo passo dell'iniziativa è quello di mostrare ai cittadini della rete cosa significhi navigare facendosi rappresentare da un indirizzo IP cinese.

Strade sbarrate, connessioni interrotte, pagine inaccessibili: China Channel è un add-on che si può incastonare nella versione inglese di Firefox. Basato sull'add-on SwitchProxy Tool sviluppato da Jeremy Gillick, China Channel consente all'utente di passare attraverso un proxy e di ottenere un indirizzo IP per vivere la rete come la vivrebbe un cittadino della Repubblica Popolare. Basta selezionare CHINA CHANNEL nella barra che fa la sua comparsa nel browser e sbizzarrirsi con le parole chiave sensibili.
Free Tibet

Una ricerca relativa al massacro di Tienanmen o che contenga nella parole chiave Falun Gong risulterà molto probabilmente in una connessione interrotta, lo stesso vale per una ricerca con parola chiave democracy che termini su una pagina sgradita alle autorità. La connessione viene interrotta per qualche minuto: se il cittadino della rete cinese deve rassegnarsi ad attendere, gli utenti di China Channel possono ottenere immediatamente un nuovo indirizzo IP per continuare a sperimentare.



Ci si scontrerà con URL inaccessibili, con messaggi che segnalano una connection interrupted e con i sistemi di filtering imposti da Pechino e messi in atto da aziende di scala globale. Ci si dovrà arrendere al collaborazionismo dei motori di ricerca che sbarrano la strada a indirizzi IP cinesi e impediscono loro di accedere al 33 per cento del web.

È probabile che l'affluenza dei cittadini della rete di tutto il mondo stia mettendo alla prova i server proxy destinati al progetto, causando qualche disservizio. È altresì noto che la censura cinese operi diversamente in diverse aree della Repubblica Popolare, e di conseguenza su diversi indirizzi IP i risultati saranno differenti. Se China Channel non rappresenta uno strumento affidabile per raccogliere dati e organizzare statistiche, è senza dubbio un canale utile a dare un'idea della difficoltà che si frappongono tra un netizen cinese e il suo desiderio di informarsi riguardo alla lista in continuo aggiornamento nella quale sono annoverati gli argomenti che le autorità ritengono sensibili o capaci di interessare i soli cittadini sovversivi.

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