mercoledì 5 novembre 2008

Torna l'Ammazzasentenze

Corrado Carnevale, il giudice di Cassazione che fece assolvere molti mafiosi e definì un cretino il giudice antimafia Falcone, torna a far parlare di sè. Ora, a 77 anni, è stato reintegrato e potrebbe diventare presidente degli ermellini grazie all'emenda

di Daniele Passanante

Di Giovanni Falcone il giudice Corrado Carnevale, dopo l'attentato sanguinoso del 23 maggio 1992, disse che era "un cretino, indegno di essere rispettato anche da morto". Ora questo giudice, che passerà alla Storia per avere cancellato numerose sentenze di condanna di presunti mafiosi, forse diventerà presidente della Corte di Cassazione. Già, perché anche se a tutt'oggi non è possibile, un emendamento potrebbe garantirgli la poltrona o almeno il concorso alla presidenza. Corrado Carnevale è stato imputato per mafia nel 1993 e sospeso dal servizio ed è per questo che la legge al momento non gli consente di ricoprire incarichi di vertice. Fu anche condannato nel 2001 per concorso esterno in associazione mafiosa a 6 anni di carcere e infine assolto nel 2002 con formula piena dai colleghi giudici della stessa Cassazione per cui lavorava. Evidentemente Carnevale non si è stancato di favorire la mafia cancellando le sentenze di condanna per presunti "vizi di forma" nei processi. Ora il giudice "ammazza sentenze", 77 anni, potrebbe non solo restare in carica fino all'età di 83 anni, ma anche diventarne il primo Presidente. I colleghi giudici di Carnevale che non sono mai stati sospesi dal servizio e condannati per mafia devono invece andare in pensione a 75 anni.

Dal 2004, grazie al centrodestra è in vigore una riforma grazie alla quale fu previsto il reintegro per i pubblici dipendenti sospesi dal servizio a seguito di un procedimento penale concluso con l'assoluzione. In questo modo Carnevale ora può ritardare il suo pensionamento e recuperare gli anni persi con la sospensione. La stessa norma esclude però che possa ricoprire incarichi di vertice. Ma ecco che viene in suo aiuto un senatore della Pdl, Luigi Compagna, che ha promosso un emendamento per eliminare questa preclusione all'accesso alle più alte cariche per chi in passato sia stato imputato per reati di mafia.

Carnevale potrebbe così trovarsi la strada spianata per l'accesso ai vertici della Corte di Cassazione e continuare a fare il giudice fino a 83 anni. Il senatore Luigi Compagna si difende da chi lo accusa di avere fatto una legge ad personam: «Mi sembra un po' incredibile di essere accusato di provvedimento ad personam mentre invece viene ritenuto un intervento erga omnes».

Senatore Luigi Compagna, ci dice cosa ne pensa dell'operato del giudice Carnevale?
Ma secondo lei c'entra con la vicenda? Penso che abbia pieno diritto all'esercizio dei suoi diritti costituzionali. Come magistrato molti l'hanno giudicato in vario modo. Penso che sia stato un buon magistrato. Questo è il mio giudizio storico politico. Per un magistrato di cassazione essere accusato di eccesso di formalismo a mio giudizio non è un'accusa.

Di Falcone Carnevale disse, dopo l'attentato, che "era un cretino, indegno di essere rispettato anche da morto".
Mi perdoni, io non condivido questo giudizio di Carnevale, ma non mi piace sovrapporre questa domanda alla prima domanda. Lei mi ha fatto una domanda sull'emendamento di una mia legge in cui io non nomino Carnevale ma tendo a ristabilire dei diritti garantiti.

Diritti garantiti per Carnevale, ma non per altri giudici mai condannati per mafia e mai sospesi dal servizio che dovranno andare in pensione a 75 anni.
Lei sbaglia ed è scorretto. È un esempio sbagliato perché nella mia legge si ripristina un testo di legge che valeva per tutti gli statali. Che diritto ha in questo caso il provvedimento delegato di stabilire una disciplina particolare per i giudici diversa da quella dei bidelli? E in ogni caso il mio emendamento verrà giudicato dall'altro ramo del parlamento.

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